giovedì 31 marzo 2011

VENETO, ASSESSORE LEGHISTA: “AL ROGO” I LIBRI DEI PRO-BATTISTI

di Alessandra Vitullo

Sembra ormai un ricordo lontano quello della querelle scoppiata, qualche mese fa, sulla mancata estradizione di Cesare Battisti; ormai siamo, giustamente, tutti assorti nelle piccanti ed agitate cronache politiche nostrane; tutti, o quasi tutti. Sembra, infatti, che lo “smacco diplomatico” inferto dal Brasile, tormenti ancora l’assessore all’istruzione della regione Veneto, la leghista Elena Donazzan, donna dalle simpatie “repubblichine”, si vocifera.

È ormai da qualche mese, infatti, che, in Veneto, nel silenzio dei media nazionali, si è scatenata una vera e propria battaglia, evocativamente sintetizzata col nome Il Rogo dei Libri. La disputa vede schierati alcuni politici regionali, provinciali, comunali (di Pdl e Lega), contro gli scrittori che, nel 2004, firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti.

L’assessora all’istruzione ha chiesto, infatti, che vengano eliminati dagli scaffali delle librerie delle scuole e delle biblioteche, tutti i libri di Valerio Evangelisti, Luigi Bernardi, Christian Raimo, Giuseppe Genna, Marco Philopat, Sandrone Dazieri, Domenico De Simone, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Enrico Remmert, Gianfranco Manfredi, Nanni Balestrini, Nicola Baldoni, Cristina Brambilla, Dario Voltolini, Alessandro Bertante, Stefano Tassinari, Giovanni Zucca, Alessandro Mazzina, Giorgio Agamben, Massimo Carlotto, Luca Masali, Rossano Astremo, Ray Luberti, Pino Cacucci, Simone P. Barillari, Loredana Lipperini, Monica Mazzitelli, Biagio M. Catalano, Michele Monina, Mauro Smocovich, Girolamo de Michele, Antonio Moresco, Enzo Fileno Carabba, Vittorio Catani, Gabriella Fuschini, Fausto Giudice, Massimiliano Governi, Giovanni De Caro, Laura Grimaldi, Roberto Saporito, Francesco Cirillo, Tommaso Pincio (Marco Colapietro), Wu Ming… l’elenco continua fino a quaranta nomi, insomma di tutti i firmatari dell’appello pro-Battisti.

Senza la minima esitazione la Donazzan è stata spalleggiata dall’Assessore alla cultura della provincia di Venezia, Speranzon, il quale ha avvertito che il bibliotecario che non rispetterà la lista nera “se ne assumerà la responsabilità” e più che come un avvertimento, questa sembra suonare come una minaccia.

La ridente cittadina trevigiana di Preganziol ha subito messo in atto l’iniziativa regionale. Ferventi bibliotecari hanno già sventolato le tristissime fotografie che immortalano gli scaffali vuoti. Neanche il best seller di Saviano, è sopravvissuto al delirio collettivo: Gomorra è sparito dalle librerie, nonostante la firma di Saviano non appaia nell’appello pro-battisti del 2004. Chissà, forse ci è finito a causa del marasma dovuto all’eccitamento del repulisti, o forse quelle strane affermazioni sulla mafia al nord…forse, chissà…

Premettendo che non si intende entrare nel merito dell’affaire Battisti; premettendo che Battisti è solo uno dei tanti terroristi, degli anni di piombo italiani, per cui il governo brasiliano, come tanti altri, non ha concesso l’estradizione; e che, mentre l’Italia attendeva la “risposta definitiva” sull’estradizione, l’assessore al commercio estero, Marino Finozzi (Lega), proferiva le seguenti parole:

… è da rilevare, quale fattore importante di sviluppo delle relazioni economiche – e turistiche nella fattispecie – il forte legame del Brasile con l’Italia, e con il Veneto in particolar modo, in virtù della presenza di cittadini di origine veneta… che assommano complessivamente a circa sette milioni, e che sono in grado di costituire da soli una domanda turistica potenziale verso la nostra regione [...] Occorre presentare l’identità culturale più profonda del Veneto, il sistema di valori sociali, lo stile di vita e le radici storiche, partendo dagli elementi di vicinanza con il popolo brasiliano (wumingfoundation.com);

… Ed infine, premettendo che gli scrittori brasiliani, firmatari l’appello, non sono stati, giustamente, inseriti nella lista, onde evitare l’ennesima gaffe internazionale; sembrerebbe quasi che potrebbero essere altri i motivi per cui questi autori siano stati messi all’Indice.

Per chi conosce alcuni dei testi di questi scrittori eretici, non sarà difficile capirne le nascoste motivazioni; per chi, al contrario, non ne ha mai sentito parlare, indichiamo qualche link utile per farsi un’idea: carmillaonline.com, wumingfoundation.com, loredanalipperini.blog.kataweb.it

Nel frattempo per chi si trovasse a Venezia e dintorni, sono partite una serie di iniziative dal titolo: Liberi di leggere, liberi di pensare. Quattro appuntamenti previsti per sabato 12 febbraio, due a Mestre e due a Venezia, durante i quali una ventina di “persone-libro” racconteranno o leggeranno brani di opere di autori contemporanei come Cacucci, Biondillo, Dazieri, Evangelisti, Lipperini, Scarpa, Saviano, Senesi, Wu Ming, Carlotto…

EDITORIA DIGITALE, LE PROSPETTIVE DELL’E-PUBLISHING IN ITALIA

di Elio Lacavalla

In occasione della Social Media Week romana delle scorse settiane, si è tenuto l’incontro “Parole digitali: la rivoluzione ePublishing”. Un momento di approfondimento dei temi dell’evoluzione del mercato del libro quale vera rivoluzione nell’editoria mondiale.

Hanno partecipato alla tavola rotonda: Luca De Biase, giornalista e scrittore, responsabile di “Nòva24” il quale ha sottolneato come internet abbia reso “facile” la libertà di espressione grazie alla dematerializzazione dello spazio. Facile anche produrre e diffondere contenuti sul web. La difficoltà, secondo De Biase, sta nel porsi all’utente fruitore in modo semplice e chiaro tanto da soddisfare la sua voglia di informazione. Un ostacolo da superare sulla strada di un compiuto accesso all’informazione è la scarsa disponibilità di tempo del lettore. Ecco che il mercato dovrebbe investire su dispositivi o formule di diffusione dell’informazione capaci di rendere fruibile quest’ultima in qualsiasi momento.

Franco Siddi, Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha ribadito come il giornalismo onesto sia fondamentale per diffondere l’informazione. C’è bisogno di nuovi canali distributivi, tecnologicamente avanzati, ma senza il giornalista che “garantisce” il contenuto della notizia non esisterebbe il contenuto da distribuire.

Giulio Blasi, CEO della Horizons Unlimited, ha lanciato il servizio MediaLibraryOnLine, una rete web di librerie in cui le regole di fruizione dei servizi e dei contenuti viaggiano sulla falsariga delle dinamiche delle biblioteche “in carne e ossa”: scambio, noleggio a tempo, consultazione.

Marco Calvo, Presidente dell’associazione culturale Liber Liber, autore di saggi, consulente e docente nel campo delle telecomunicazioni, ha parlato del progetto Manuzion: una library digitale gratuita per la diffusione di contenuti multimediali in formato elettronico.

Daniela Di Sora della casa editrice Voland, collaboratore di pagine culturali di vari quotidiani e riviste ha creato Book Republic, piattaforma digitale specializzata nella distribuzione di contenuti a tema narrativo in formato elettronico.

I temi trattati: analisi del contesto, possibili soluzioni, prospettive future.

Analisi del contesto. La diffusione dell’ipad ha portato alla diffusione conseguente dell’e-ebook. Al reader si è collegato subito il nuovo mercato delle applicazioni e del design dell’interfaccia utente. In quest’ambito appaiono bassi i costi marginali per quanto riguarda la duplicazione dei file, di contro si riscontra la difficoltà alla diffusione di un open access al file duplicato a causa delle forme di restrizione come quelle derivanti dal Digital Right Management (le licenze di Adobe, per esempio). Il mercato dell’editoria si sta muovendo verso l’abolizione di queste limitazioni proponendo delle alternative quali il Social DRM, che non prevede protezione sul file ma la possibilità tracciare chi usufruisce dei file digitali o il lancio di prodotti editoriali DRM free.

In Italia, come capita per qualsiasi altro strumento che non sia un cellulare, la tecnologia ha difficoltà a penetrare il mercato, e tanto più se si tratta di prodotti, come il libro o il giornale, che hanno accompagnato la vita di ognuno di noi con i loro caratteristici odore, colore, la loro tattile consistenza. In un contesto come quello italiano in cui solo il 10% della popolazione alfabetizzata è mai entarta in una biblioteca pubblica per usufruire di un libro – rispetto al 69% americano – e tenendo presente che in altre realtà come Francia, Germania e Inghilterra rispettivamente si scaricano circa 50.000, 100.000 e 500.000 file digitali l’anno, si può ben capire come la fetta di mercato sia in fase di take-off. In più se si associa la diffidenza delle grandi case editrici nei confronti della scommessa, in termini di investimenti economici, nell’ambito del newtech, si può capire come l’ebook e il testo digitale non riescano a decollare pur essendo cento volte più convenienti, funzionali e fruibili.

Possibili soluzioni ai problemi esposti. Per ovviare al problema della lenta diffusione del device alcune grandi case editrici stanno pensando a una vendita a bundle dell’ebook con i tradizionali libri. Una seconda strategia: possibilità di fruzione dei contenuti editoriali “a pacchetti” e non per intero. Si può ad esempio essere ineteressati ad un solo articolo di un quotidiano e acquistare solo quello e non tutto il quotidiano. Stessa cosa per i libri: acquisto di un capitolo anzichè dell’intera opera. Il tutto attraverso la formula del micropagamento: pagare pochi centesimi per ottenere una parte di un tutto.

Prospettive future. L’utente potenziale è prima di tutto molto più esigente di ieri, poi ha poco tempo ed è svogliato, non vuole perdere più di 30 secondi nella ricerca delle informazioni e altrettanti nella lettura (praticamente ha il tempo di una fermata di metro). Sarebbe indispensabile spingersi verso una diffusione multipiattaforma per la fruzione dei contenuti digitali, una fruizione on-demand, se serve con un piccolo contributo economico, ma non superiore a due click a livello operativo. L’approdo: un’editoria specializzata e sociale come avviene per il social learning nell’editoria scolastica dove il maestro incontra il discente su un’unica piattaforma digitale condivisa.